STORIA ROTARY CLUB BIELLA

 

 

Fu nella primavera del 1937 che sorse l’idea di promuovere la costituzione di un Rotary Club a Biella: un apposito comitato svolse le pratiche necessarie con il Rotary International e il 28 settembre 1937 ebbe luogo una prima riunione dei Soci fondatori al fine di reciproca informazione.

Martedì 9 novembre 1937 ha avuto luogo in una sala del Circolo Sociale la riunione costitutiva del Rotary Club di Biella con la presenza del Segretario Generale del 46° Distretto del Rotary Internazionale Avv. Achille Boni di Milano, delegato del Governatore Co. Paolo Ruggeri Laderchi, Generale di Corpo d’Armata, impedito a intervenire di persona. Erano inoltre  presenti autorità della provincia e alcuni soci dei Club viciniori di Milano e Torino.

Il Certificato di ammissione è stato emesso dalla Segreteria del Rotary Internazionale in data 28 novembre 1937 con il numero 4483. E’ importante rilevare che il Club di Biella è stato tra i primi Rotary Club formatisi in Italia nel primo periodo di quattordici anni dalla fondazione del Club primogenito di Milano. Esso fece parte allora dell’unico Distretto italiano, il 46°, e risultò essere il trentatreesino Club in Italia, il quarto in Piemonte (dopo Torino, Cuneo e Novara) e il secondo in Italia in città non capoluogo di provincia (dopo S.Remo).

Alla data di fondazione del Club di Biella il Rotary esisteva in 74 paesi del mondo con 4279 Clubs e 184.166 soci.  I soci fondatori furono diciannove e precisamente: Barbisio Eligio, Becchio Galoppo Felice, Bubani Lino, Buratti Guglielmo, Converso Mario, Fogliano Alberto, Garbaccio Leone, Garlanda Edoardo, Halenke Leopoldo, Machetto Albino, Maggia Federico, Migliau Italo, Rivetti Oreste, Segrè Emanuele, Sella Andrea, Sella Ernesto, Serralunga Giuseppe, Sormano Riccardo, Vinay Andrea. Il primo consiglio direttivo del Club è risultato costituito da: Presidente On. Leone Garbaccio; Vice Presidente Giuseppe Serralunga; Segretario Rag. Emanuele Segre; Tesoriere Dott. Ernesto Sella; Consiglieri Dott. Felice Becchio Galoppo (prefetto) e Cav. Oreste Rivetti.

Alla fine del 1938 i Rotary Club italiani cessarono la loro attività per deliberazione del Consiglio Nazionale presieduto dal Governatore Sen. Gr. Cr. Cav. del Lavoro Attilio Pozzo. Così scriveva l’organo ufficiale dei Rotary d’Italia nel numero di dicembre: “Lo spirito di profonda comprensione della nostra particolare posizione sociale e il sentimento di assoluta cordialità che sampre hanno caratterizzato la condotta del Rotary Internazionale in tutti i suoi rapporti con il Rotary Italiano, hanno pure ispirato le accoglienze che la nostra decisione di scioglimento ha trovato nel seno della grande associazione mondiale alla quale abbiamo cessato col 31 dicembre di appartenere”.

L’ultima riunione del Club di Biella venne tenuta il 20 dicembre 1938 in un clima di grande tristezza e commozione.

Finalmente nel dopoguerra, venute ormai a mancare le cause che ne avevano provocato lo scioglimento, i Club sono man mano risorti. Il Club di Biella è stato ricostituito  nell’autunno del 1948 ed ha ripreso in pieno l’attività il 15 gennaio 1949 con 29 soci compresi 6 fondatori del 1937.

 

Federico Maggia – Aprile 1987

 

Biella, a pochi chilometri da Torino e Milano, è una cittadina collocata in uno straordinario contesto verde: fra le Alpi del nord-ovest del Piemonte, è circondata da numerosi parchi naturali e oasi (come le Riserve naturali del Parco Burcina “Felice Piacenza”, quella delle Baragge, o l’Oasi Zegna, patrocinio FAI dal 2004). Piccola ma vivace, il suo carattere complesso è frutto anche di una geografia articolata su più livelli: Biella Piano, la città moderna, Biella Piazzo, il nucleo antico raggiungibile da una pittoresca funicolare, l’Area fluviale attorno al torrente Cervo, che attraversa la città, sede di lanifici storici e oggi cuore pulsante della nuova imprenditorialità creativa (Fondazione Sella, Sella LAB, Cittadellarte).

Il Sacro Monte di Oropa merita una menzione particolare nella Città di Biella; è un complesso costituito da 19 cappelle situate al di fuori delle mura del santuario di Oropa. Dodici cappelle, disposte pressoché parallelamente, sono dedicate alla vita della Madonna con affreschi e statue, le restanti sette raffigurano invece episodi di fede cristiana. Il complesso appartiene al sistema dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia divenuto nel 2003 parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Il cammino devozionale CoEUR collega il Sacro Monte di Oropa ad altri cinque sacri monti piemontesi. Con la legge n.5 del 28 febbraio 2005 la Regione Piemonte ha istituito la riserva naturale del Sacro Monte di Oropa, gestita dal Comune di Biella e che comprende tutta la conca di Oropa fino al confine con la Valle d’Aosta.

Menzionando il patrimonio Unesco non possiamo trascurare Il sito palafitticolo del lago di Viverone, situato presso l’omonimo lago in Piemonte. Nel 2011 è diventato, insieme ad altri siti prealpini, patrimonio Unesco sotto la denominazione Siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi.

Dall’Heritage alla creatività: numerosi i musei artistico-culturali e gli archivi tessili. Dal Museo del Territorio Biellese, dove scoprire la storia locale attraverso le sezioni di archeologia e arte, al Centro Rete Archivi Tessili e Moda che racchiude, fra gli altri, l’archivio del DocBi e quello del Centro Documentazione Camera del Lavoro. Gli archivi Zegna, Piacenza, Vitale Barberis Canonico, Lanifici Vercellone di Sordevolo accanto al Museo della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Campiglia Cervo ed al Lanificio Botto e villaggio operaio di Miagliano testimoniano al pubblico la storia antica e moderna del saper fare biellese: patrimonio immateriale riconosciuto dall’Unesco nell’Ottobre del 2019. 

Operosa, laboriosa, ma anche da sempre in prima linea nell’innovazione, sperimentazione, creatività manifatturiera e artistica: la Città di Biella, abituata alla discrezione, vuole oggi raccontarsi, nella sua complessità, al mondo delle città creative per aprirsi a nuovi incroci e collaborazioni. 

Il Tessile nel Biellese ha origini antiche: le colline che circondano la città, poco fertili, hanno spinto i biellesi, sin dal ‘600, a dedicarsi all’allevamento ovino e alla produzione di filati e tessuti (ad esempio, l’opificio Piacenza, ancora oggi uno dei più celebri biellesi nel mondo del cachemire, viene fondato nel 1733). Favorito dalla sua posizione ai piedi delle Alpi e vicino a formidabili corsi d’acqua (la cui speciale composizione chimica trasforma in eccellenza mondiale i tessuti qui trattati), Biella e il Biellese divennero nel tempo un unico laboratorio diffuso di drappieri e sarti: la produzione era poi convogliata in città, sede privilegiata del mercato delle stoffe e ultima tappa di quella “Strada della lana” che attraversava l’Europa medievale e moderna, e che oggi collega Biella all’Australia o alla Nuova Zelanda (sedi di allevamento e produzione della lana qui trasformata). A Biella sono stati fondati alcuni dei marchi di moda più rilevanti nel settore e un enorme patrimonio immateriale creativo sul tema è ancora il cuore della vita cittadina. 

Studio e ricerca svolgono nella Città un ruolo importante grazie all’attività di ricerca di Tessile  Salute, di B.E.ST. presso Cittadellarte che segue la moda sostenibile, dell’ITS TAM c/o Città Studi per lo studio e del CNR per la ricerca molecolare laniera mentre le aziende sostengono innovazione e ricerca tecnologia all’interno di PO.IN. TEX..

Tutte le attività si realizzano secondo gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 che la Città di Biella persegue anche attraverso l’assessorato Unesco che con l’Associazione Biella Città Creativa sviluppa sei progetti presentati alla sede Unesco mondiale: Wave territory, Wave memory, Wave relations, Wave Art  &  Enterprises, Wave future, Wave talent.  

Sito web di riferimento: www.biellacittacreativa.it

 

 

Il percorso di Biella a Città Creativa UNESCO ha portato ad un risultato del quale non si ha memoria negli archivi biellesi: la raccolta delle firme di tutti i 74 Sindaci del territorio della Provincia di Biella a sostegno di un progetto condiviso, basato sull’identità passata e futura della provincia tessile laniera che ha fatto la storia della manifattura italiana. Una candidatura, quella di Biella, che esprime dunque la volontà, la coesione e l’impegno futuro di un intero territorio.

Prima del riconoscimento giunto nel 2019, il territorio laniero poteva già contare sul riconoscimento di alcuni siti UNESCO. Il Santuario di Oropa (Biella) è inserito dal 2003 nei “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia”, simboli della Controriforma, in cui immagini sacre e paesaggio naturale vengono impiegati per creare complessi di profondo significato spirituale. E’ inserita nei siti UNESCO anche Viverone nel contesto dei “Siti palafitticoli preistorici dell’arco Alpino”. Quello di Viverone è uno dei più importanti abitati palafitticoli dell’età del Bronzo nell’arco alpino e uno dei siti archeologici più importanti a livello internazionale per la ricchezza di manufatti di metallo e di ceramica e per la complessità delle strutture.

Biella è la terza città del Piemonte a entrare nella Rete delle Città Creative dell’UNESCO dopo Torino (design, 2014) e Alba (gastronomia, 2017). Tutte le Città Creative sono impegnate nello sviluppo e nello scambio di buone pratiche innovative per rafforzare la partecipazione alla vita culturale e per integrare la cultura nelle proprie politiche di sviluppo. In quanto tali le Città Creative contribuiscono al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Biella dopo la candidatura ha subito avviato un rapporto con la comunità di Keepmanshop (Namibia) alla voce “Tessere relazioni”. Il rapporto con la Città di Keetmanshoop è finalizzato a offrire un supporto formativo e di mentorship per la futura candidatura della città namibiana al network UNESCO. Ma tra gli obiettivi c’è anche quello di promuovere attività di supporto da parte degli operatori economici locali allo sviluppo della tessitura/artigianato namibiani quali alternative strategiche al commercio delle pellicce animali. Dopo la visita di una delegazione della Namibia, la giunta della Città di Biella ha approvato lo schema di protocollo di collaborazione tra il Comune di Biella e la municipalità di Keetmanshoop.

Istituito dal Comune di Biella il nuovo assessorato dedicato ai progetti UNESCO, nell’ottobre del 2020 è stato firmato l’atto costitutivo che sancisce la nascita dell’associazione Biella Città Creativa UNESCO. l’associazione si pone l’obiettivo di realizzare i progetti previsti nel documento di candidatura della Città di Biella a Città Creativa UNESCO 2019. L’associazione, ispirandosi ai principi di reciproca collaborazione tra soggetti pubblici e privati, promuoverà attività di cooperazione, tavoli tematici, rapporti di collaborazione e l’organizzazione di iniziative culturali, artistiche, turistiche per lo sviluppo della conoscenza della città e del territorio. L’associazione si ispira ai principi dell’agenda Onu 2030. Soci fondatori sono il Comune di Biella, la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Cittadellarte-Fondazione Pistoletto. E’ recente l’ingresso ufficiale come soci anche di Camera di Commercio di Biella-Vercelli-Novara-Vco e Unione Industriale Biellese.

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