BOLOGNA, CITTÀ CREATIVA DELLA MUSICA  

“Tre cose sono necessarie per un esecutore: l’intelligenza, il cuore, le dita.” –  
Mozart, allievo dell’Accademia di Bologna  

Bologna nel 2006 è stata dichiarata dall’UNESCO Città Creativa della Musica, prestigioso riconoscimento che celebra la ricca tradizione musicale e la vivacissima scena del presente.

A Bologna, in continuità con un glorioso passato, la musica riveste un’importanza  straordinaria per la presenza di istituzioni di primo piano quali il Teatro Comunale, il Museo internazionale e biblioteca della musica, il  Conservatorio intitolato a Padre Martini, il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università, l’Accademia Filarmonica. I nomi illustri non mancano anche nei generi più popolari e del  contemporaneo; sono cresciuti qui Andrea Mingardi, Francesco Guccini, Lucio Dalla, Luca  Carboni, Vasco Rossi, Cesare Cremonini per quanto riguarda la musica leggera; Cristina  Zavalloni per la musica contemporanea e compositori e arrangiatori come Fio Zanotti e Celso  Valli.  

Bologna dal 1450 è sede della cattedra universitaria ad lecturam musicae, riservata alla musica  da Papa Nicolò V. Negli anni del dominio pontificio la città si arricchisce di numerose chiese e  comunità religiose, che costituiscono la sede principale del locale consumo di musica.  

Nel 1666 il nobile Vincenzo Maria Carrati dà vita alla celeberrima Accademia Filarmonica,  nucleo propulsore dell’arte musicale bolognese, assumendo fin dall’inizio il profilo di  corporazione a salvaguardia del prestigio e della professionalità dei suoi membri, grazie  soprattutto alla protezione dei cardinali di Bologna.  

Il motto dell’Accademia, “Unitate melos”, evidenzia la volontà di creare un istituto musicale, sia  polo d’attrazione che centro d’eccellenza di portata internazionale, per tutti i più grandi musicisti  italiani ed europei dell’epoca.  

Nel corso del Settecento, l’Accademia e la Città di Bologna vivono un periodo  straordinariamente proficuo, grazie alla contemporanea presenza di tre personalità d’eccezione  dell’epoca: il cantante Carlo Broschi detto Farinelli, padre Giovanni Battista Martini, uno dei più  celebri eruditi e compositori del suo secolo, e Wolfang Amadeus Mozart. Infatti nel 1770 il  quattordicenne Mozart, dopo aver seguito le lezioni di padre Martini, si sottopose al severo  esame di ammissione dell’Accademia, in quanto la patente di compositore rilasciata era  considerata un titolo di grande prestigio.  

Creatività e innovazione furono da subito le linee guida dell’attività della produzione musicale  bolognese: gli Accademici, che si distinguevano nelle tre classi di Compositori, Cantanti e  Suonatori, si ritrovavano settimanalmente nella sala dei concerti, ed eseguivano brani originali,  sui quali si tenevano anche discussioni di ordine teorico. Nella sala dedicata ai concerti si  suonavano vari strumenti ad arco ed a fiato, parte dei quali ancora conservati nel Museo  dell’Accademia, insieme al prezioso organo donato dal conte Carrati nel 1673, ancora visibile  nella Sala Mozart. L’accademia Filarmonica è ancora attiva con varie stagioni di concerti nella  storica sede di via Guerrazzi 13.  

La musica per Bologna è tradizione, creatività, identità 

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