IL POLITTICO DI ALLEGRETTO NUZI

UN CAPOLAVORO RESTAURATO A CURA DEL ROTARY CLUB DI FABRIANO

Nel 2014 il Rotary club di Fabriano, con il contributo della Diatech Pharmacogenetics, ha finanziato il restauro di un’opera di Allegretto Nuzi. Il dipinto, di proprietà della Diocesi di Fabriano-Matelica, è oggi custodito all’interno delle meravigliose sale della Pinacoteca civica Bruno Molajoli. 

Il polittico, costituito da cinque scomparti lignei, raffigura la Madonna col Bambino tra i santi Maria Maddalena, Giovanni evangelista, Bartolomeo e Venanzio, effigiati a mezzo busto. L’opera in origine si trovava presso l’abbazia benedettina di Santa Maria dell’Appennino, nei pressi di Cancelli di Fabriano; successivamente, con il declino dell’abbazia e il conseguente abbandono dei monaci, fu trasferita a Fabriano nel Capitolo della Cattedrale e, infine, in Pinacoteca negli anni tra il 1911 e il 1913. Il restauro, sapientemente realizzato da Lucia Biondi, socia onoraria del Rotary club di Fabriano, ha riportato il polittico all’antico splendore. Il minuzioso intervento di pulitura, condotto ovviamente con mezzi non dannosi per la pittura originale, seguito da un attento restauro pittorico, ha restituito al dipinto trasparenza e luminosità, facendo risaltare la tecnica impiegata dall’artista, basata sull’uso di pigmenti brillanti e preziosi e sulla ricchezza di decorazioni dorate e argentate. Anche la struttura lignea è stata sottoposta ad un accurato lavoro di restauro, soprattutto per rimediare ad una fenditura, causata dal ritiro del legno lungo una venatura dell’asse, che percorreva il pannello centrale con la Vergine in tutta la sua lunghezza.

Nel XIV secolo Fabriano presenta un’unicità: l’avere sia una grande scuola di scultura sia una grande scuola di pittura. La prima è quella del cosiddetto Maestro dei Magi, identificato recentemente con Fra’ Giovanni di Bartolomeo, che realizza sculture lignee di eccezionale forza monumentale. La grande scuola di pittura è quella di Allegretto Nuzi, il primo artista con identità nota dopo una serie di pittori anonimi, di notevole qualità, che hanno mostrato l’evidente influsso dell’arte di Giotto nel territorio fabrianese. La “Madonna col Bambino e Santi”, databile all’incirca al 1350, è un’opera di assoluta poesia, che si caratterizza per l’eleganza cromatica e la finezza esecutiva e costituisce uno dei più alti raggiungimenti dell’artista fabrianese. Allegretto, dopo una prima formazione nella città d’origine, compie un importante viaggio in Toscana, che determina nella sua arte influssi di Bernardo Daddi, Maso di Banco e Ambrogio Lorenzetti. Questo polittico ha un richiamo e una forza di una dolcezza struggente, come ha sottolineato Andrea De Marchi, lo storico dell’arte che ha diretto l’intervento di restauro, in occasione della restituzione dell’opera alla città di Fabriano il 13 giugno 2014. L’opera pone in evidenza la cifra stilistica di Allegretto. Si notino infatti la compostezza formale, i ritmi accarezzati, i volumi dolcemente torniti, la naturalezza delle figure, le sigle espressive di intenso e assorto lirismo, la gradualità sapiente dei trapassi dalla luce all’ombra. Da osservare, infine, gesti di grande tenerezza ed intimità, come quello del Bambino che accavalla le gambe sull’avambraccio della madre.

 

Pin It on Pinterest

Share This